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Se c’è un elemento in casa che proprio mi crea scompensi e che eliminerei, se non fosse fondamentale, è lo stendibiancheria.

Nel 90% dei casi sono orrendi attrezzi di colori e forme indescrivibili e su cui comunque non ci stanno molti vestiti e/o lenzuola.

Che dire poi degli stendibiancheria appesi nelle pareti dei bagni delle case anni ’50 – 60′? Di solito sopra le vasche, rendevano impossibile fare un bagno decente se c’erano appese le lenzuola.

Ma soprattutto: un po’ scomodi da usare, in quanto col peso dei vestiti bagnati i fili diventavano dei macigni da abbassare e alzare.

Siccome anche io a casa ho uno stendibiancheria che sto disperatamente cercando di distruggere, ho voluto cercare un po’ di ispirazioni e vedere come l’hanno risolta gli altri.

Direi che ci sono molte idee originali che possiamo usare come spunto di partenza, le trovate tutte qui sotto.

Cominciamo ovviamente dai classici stendini a parete di Ikea: sono piccoli ma se ne affiancate due o tre avrete tutto lo spazio necessario per appendere un bucato da battaglia.

Potete appenderne un paio sopra la lavatrice se avete l’angolo lavanderia, oppure dedicare una parete intera agli stendibiancheria (cosi sarete sicuri che anche le lenzuola avranno il loro spazio).

 

Passiamo alle idee fai-da-te: possono tornare utili allo scopo una vecchia scala da tassellare al soffitto o una rete di un materasso singolo o doppio.

Una scartavetrata e una mano di vernice e il gioco è fatto: assicuratevi che gli oggetti di recupero reggano il peso e non siano danneggiati e poi via libera!

E se proprio volete a tutti i costi funzione ed estetica allora questi due stendini qui sopra sono per voi: il primo recuperato dalla struttura di un paravento e il secondo una creazione di Friederike Delius, Foldwork.

Quando è chiuso è un puro elemento decorativo che non si direbbe mai sia uno stendibiancheria: anche da aperto però, mantiene il suo aspetto chic ed elegante.