Icone del design: Franco Albini e l’eleganza senza tempo del razionalismo


Icone del design: conosciamo un po’ meglio quattro pezzi che hanno davvero fatto la storia del design italiano. Franco Albini e Cassina, coppia vincente.


La storia del design italiano è piena di icone.

Cosa è un’icona? Una figura così perfetta dal punto di vista estetico e funzionale, da essere stata eretta a punto di riferimento assoluto in un determinato campo.

Nel nostro caso, nel campo del design industriale.

Oggi ti parlo di uno dei maestri indiscussi del secolo scorso, che continua ad insegnarci ancora a distanza di anni: Franco Albini.

Conosciamolo meglio.

Conosciamo un po’ meglio Franco Albini, maestro del razionalismo

Chi era Franco Albini e qual è stato il suo percorso? Te lo racconto brevemente qui.

Franco Albini nasce in un paese della Brianza nel 1905 ma si trasferisce presto a Milano con la famiglia. Qui si iscrive alla facoltà di Architettura e ne consegue la laurea nel 1929. Comincia la sua attività professionale collaborando nello studio di Gio Ponti ed Emilio Lancia per tre anni.

E’ durante quei tre anni che si avvicina ai redattori del giornale “Casabella”, che sviluppa il suo pensiero razionalista e che mette le radici per i suoi contatti internazionali.

Nel 1931 apre il suo studio professionale in via Panizza con Renato Camus e Giancarlo Palanti. Il gruppo di architetti comincia ad occuparsi di edilizia popolare, ricerca che continuerà anche nel dopoguerra in collaborazione con Franca Helg.

Negli anni ’40 Albini comincia la sua collaborazione con Cassina, per la quale disegna alcune delle sedute che riassumono alcuni dei principi della sua filosofia. Oltre all’attività con Cassina Albini proseguirà poi negli anni con altre aziende, come ad esempio Poggi.

Franco Albini è stato davvero un progettista completo, che ha spaziato dall’urbanistica al design mantenendo un discorso coerente e logico. Proprio per questo, gli sono stati riconosciuti moltissimi titoli: membro dell’INU, del CIAM, dell’Accademia Ligustica di Genova, del MOMA di New York, dell’ADI…

Icone del design: la poltroncina Luisa di Albini

Cominciamo con quella che è forse una delle sedie da ufficio più conosciute, anche per la storia legata al suo nome.

La poltroncina Luisa nasce da un percorso di ricerca durato ben quindici anni, centrato su quelli che sono gli elementi che identificano la sedia in quanto tale ed i suoi utilizzi in casa.

Un “modello ideale”, comodo e bello da vedere. Albini giunge al perfezionamento del modello nel 1955: la seduta e lo schienale sono due piani sospesi, su una sottile struttura sospesa in legno con fianchi a cavalletto.

E il nome da dove arriva? Dalla segretaria di Albini, per la quale la sedia è stata progettata.

Poltroncina in legno con seduta e schienale rosso di Cassina
Poltroncina 832 Luisa | Franco Albini | Cassina

Cicognino: il tavolino da portarti dietro con facilità

Questo tavolino sembra davvero pensato per le giovani coppie e i ragazzi dei nostri anni. Per tutti quelli che vivono in due metri quadrati e non hanno neanche spazio per il comodino o il tavolino da caffé.

O magari hanno bisogno di un solo elemento che svolga entrambe le funzioni, o anche di più, perché in una casa piccola non si sa mai cosa c’è bisogno di fare.

Potresti aver bisogno di portartelo anche in bagno, non si può sapere. In fondo Cicognino ha diametro di 40 cm, che sono davvero pochi. Le tre gambe sono alte 40 cm, una di queste si allunga del doppio e funge da manico.

In questo modo puoi trasportalo dove più ti piace senza per forza dover tenere Cicognino solo in soggiorno o in camera da letto. La sua forma essenziale e ludica ha un che di familiare e rassicurante, davvero facile da inserire in qualsiasi contesto.

icone del design: tavolino in legno
Tavolino 834 Cicognino Franco Albini | Cassina
Tavolino 834 Cicognino Franco Albini | Cassina
Tavolino 834 Cicognino Franco Albini | Cassina

Icone del design: due librerie che sfidano le leggi e le convenzioni

Voglio chiudere questo racconto su Franco Albini parlandoti di due librerie meravigliose, che sicuramente avrai già visto su migliaia di riviste.

La prima è la libreria Veliero, è già il nome è un programma. Cosa ti fa venire in mente il nome? Uno di quei vascelli imponenti che salpano i mari, con gli alberi maestri al centro sui quali si aggancia la vela.

Questo il concetto attorno al quale ruota questa libreria, sulla quale i libri sembrano quasi fluttuare. L’unico esemplare di Veliero era in casa di Albini stesso e viene rieditata poi da Cassina, che la rende così disponibile per il mercato.

Veliero riassume perfettamente la poetica di Albini, perché riflette la sua ricerca del punto di equilibrio:

“tra instabilità visiva e stabilità effettiva, tra il movimento virtuale e la stasi”

icone del design: libreria Veliero in frassino, acciaio e vetro
Libreria 838 Veliero | Franco Albini | Cassina

La seconda libreria è il sistema Infinito che da come ti suggerisci il nome stesso è un sistema componibile senza fine, praticamente. Lo puoi installare a parete o a soffitto, rendendolo flessibile a quelle che sono le tue esigenze.

E’ stato progettato nel 1956 e pensa a quanta modernità c’è al suo interno: nessun dubbio quindi che sia ancora così diffuso, venduto e amato. Albini lo progetta con una struttura definita da montanti in massello, mensole multiple e contenitori con ante battenti o a ribalta. Nel 2008 Cassina serializza la produzione di alcune parti, rendendo così possibili diverse soluzioni.

Non essendo necessario l’ancoraggio a parete è possibile utilizzare entrambe le facciate della libreria. Dettaglio questo molto importante al giorno d’oggi, quando si è in cerca di un sistema che permetta di dividere l’ingresso dal soggiorno o il soggiorno dalla cucina senza costruire muri o senza andare a pensare a soluzioni troppo impegnative.

libreria in legno e acciaio Infinito con divano in tessuto verde mela
Libreria 835 Infinito | Franco Albini | Cassina

Chi ha detto che il design del passato non è attuale?

Come si dice in inglese “old but gold”, letteralmente “vecchio ma d’oro”. Questo è quello che queste icone del design sono. Nonostante abbiano quasi un secolo sono ancora tremendamente attuali.

Anzi, superano di gran lunga in funzionalità e attualità tantissimi prodotti che non hanno arte e né parte e che anzi, sono in realtà una copia di queste icone.

Il design quello vero non ha età. Nasce per rispondere a domande che non sapevamo di avere, ma per le quali siamo stati anticipati. E ora dimmi: conoscevi già tutti questi pezzi? Qual è il tuo preferito? Ti aspetto nei commenti!

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