Una micro casa di collegamento tra passato e futuro


Riempire il vuoto con una micro casa: dal punto di partenza al punto di arrivo della domanda che l’architetto Jakub Szczęsny si è posto, analizzando il tessuto urbano della città di Varsavia.

Una città che ha una storia dolorosa e agitata, caratterizzata da un periodo bellico e post-bellico che ha diviso e frammentato il tessuto della città con uno sviluppo urbano poco coerente.

Nonostante il caos architettonico, Varsavia è una città  che unisce posti misteriosi e soluzioni inaspettate, nate dalle costruzioni storiche che condividono lo spazio con gli edifici contemporanei senza però essere in grado di integrarcisi.

Micro casa Varsavia

The gap, before the Keret House was built, © Polish Modern Art Foundation

Micro casa Varsavia

Micro casa Varsavia

Keret House render, open perspective, © Polish Modern Art Foundation

Il risultato che ne consegue è un’urbanizzazione con molti vuoti tra i vari edifici, senza scopo ne funzione: delle fratture non produttive testimoni della storia difficile del popolo e della città.

Da questo punto nasce la casa più stretta del mondo: 92 cm di larghezza nel punto più piccolo e 152 cm di larghezza nel punto più largo, adattabile alla spazio di risulta tra due palazzi.

Una volta che Jakub Szczęsny ha disegnato e dato vita alla micro casa, ha invitato uno scrittore Israeliano (di origini Polacche) a viverci, Etgar Keret (da qui il nome della casa, Keret House).

micro casa Varsavia

micro casa Varsavia

Etgar Keret in the Keret House, by Bartek Warzecha, © Polish Modern Art Foundation

micro casa Varsavia

micro casa Varsavia

Etgar Keret in the Keret House, by Bartek Warzecha, © Polish Modern Art Foundation

micro casa Varsavia

Etgar Keret in the Keret House, by Bartek Warzecha, © Polish Modern Art Foundation

Nonostante la piccola taglia della casa, diventa a tutti gli effetti una dimora che assume anche il ruolo di studio, ospitando uno scrittore.

Invitando amici e svolgendo il proprio lavoro, Keret fa rivivere uno spazio inutilizzato e ridà vita ad una porzione della città resa frammentaria dai corsi e ricorsi della storia.

Un inserto vivibile nei toni luminosi del bianco, in cui nulla manca, seppur nella forma minima.

http://kerethouse.com/Keret-House

Micro casa Varsavia

Keret House interior, by Bartek Warzecha, © Polish Modern Art Foundation

Micro casa Varsavia

Keret House interior, by Bartek Warzecha, © Polish Modern Art Foundation

Micro casa Varsavia

Keret House interior, by Bartek Warzecha, © Polish Modern Art Foundation

Micro casa Varsavia

Keret House interior, by Bartek Warzecha, © Polish Modern Art Foundation

Micro casa Varsavia

Keret House interior, by Bartek Warzecha, © Polish Modern Art Foundation

 

2 commenti


  • Luca // // Rispondi

    Wow! Un po’ claustrofobica sicuramente, ma certamente un’idea innovativa per ottimizzare anche questi “spazi”.

    • vatitti // // Rispondi

      Eh si, è allo stesso tempo una provocazione, un’ispirazione e un’installazione che ci fa riflettere su quello di cui abbiamo realmente bisogno per vivere e quello che invece crediamo ci serva.
      Per me è geniale 🙂

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