Se ci avete provato in tutti i modi ma nessuna delle piante che avete comprato sopravvive più di un mese, avete il pollice nero. Non vi demoralizzate: c’è qualcosa che non sapete, che vi rema contro. Vediamo cosa.
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Di predisposizione d’animo siete i migliori: amate le piante, solo guardarle vi fa sentire bene. Le meraviglie del creato sono per voi una continua fonte di sorpresa. Quindi ogni volta partite con le migliori intenzioni: la stagione giusta in cui piantare, tutti i prodotti che servono, il decalogo delle piante da appartamento.
Ci parlate anche, con le piante, sia mai che dovessero sentirsi sole. Eppure… eccoci. Dopo qualche mese le piante non ricambiano il vostro amore, cominciano a scioperare e ribellarsi e voi sapete che la fine è vicina. Il vostro pollice nero ha avuto la meglio anche stavolta. Però il pollice nero non è qualcosa scritto nel DNA.
Possono essere solo procedure sbagliate, o tipi di piante non adatte alla vostra casa e al vostro tempo. Come in molte altre cose, con pazienza, studio e pratica anche il più nero dei pollici può diventare verde.
Vediamo qualche idea per diventare dei giardinieri provetti?
DA COSA DIPENDE IL POLLICE NERO? QUALCHE DRITTA DA TENERE A MENTE
Quando si ha poca dimestichezza col mondo vegetale si ha la sbagliata concezione che tutte le piante abbiamo le stesse necessità: bere tanta acqua e assorbire quanta più luce possibile. Il che non è vero. Mi spiego meglio: è vero che questi due sono elementi fondamentali per tutte le piante, ma non tutte hanno la stessa necessità di acqua così come di luce. Basti pensare alle origini delle piante: è chiaro che piante di origine tropicale avranno un bisogno di luce maggiore rispetto ad una pianta del circolo polare.
Quindi molto importante quando si scelgono delle piante è capire prima le loro necessità: di quanta luce e che esposizione hanno bisogno per crescere rigogliose e ogni quanto vanno innaffiate. Se siete principianti (come noi) optate per piante da innaffiare poco. Per l’esposizione pensate bene alla zona della casa in cui le vorrete mettere: agite poi di conseguenza.
Nonostante siate sicuri di aver scelto le piante giuste per voi e la vostra casa, non siete sicuri che stiano bene? Non c’è modo migliore che osservarle. Il terreno è secco o troppo bagnato? In base alla risposta che vi siete dati sarà il momento di dargli da bere o al contrario, smettere di affogarla.
Come stanno le foglie? Verdi e rigogliose? Oppure gialle, secche e che cadono di continuo? Siete sicuri che abbia abbastanza luce e aria? Che non ci siano insetti che ne stanno minando la sopravvivenza?
Altra cosa che ci dimentichiamo spesso: togliere la polvere dalle foglie.
Da ultimo, ma non per importanza: ricordatevi di forare il fondo del vaso per far drenare l’acqua e di mettere un buon strato di argilla espansa per non far marcire le radici.
LE PIANTE A PROVA DI POLLICE NERO
Ma quali sono le piante a prova di killer di piante? Secondo il sito Flora blog ce ne sono cinque. Il Pothos, che necessita di poca acqua e tanta luce: vi scorderete di lui, ma lui non scorderà di crescere.
L’edera: depura l’ambiente, si adatta a tutti i terreni, può essere coltivata in vaso e sopporta la siccità. Vi basta? Si continua con Chlorophytum, Sanseveria e Phaleanopsis. Le prime due hanno bisogno di tanta luce ma poca acqua. Basterà innaffiarle ogni tanto, senza doversene ricordare tutti i giorni. Cresceranno comunque rigogliose. L’ultima invece ha bisogno di luce ma non diretta e di essere innaffiata quando il substrato di corteccia di pino è asciutto.
Ricordatevi di fertilizzare la vostra orchidea con dosi dimezzate e aggiungete una spruzzata d’acqua distillata ogni tanto. That’s it. Facile, no?
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